Le centrali Selta in Antartide in una realizzazione in collaborazione con Microphon. Condizioni di vita estreme: oltre 70 gradi sottozero a più di 3 mila metri di altitudine. Mesi di isolamento ma sempre collegati con S@EIPX e S@Ekey

 

Stazione Concordia (Antartide)

Provate a pensare Ie condizioni più estreme. Temperature che al culmine dell’estate ‘salgono’ fino a zero gradi, ma che nella media si mantengono attorno ai meno 30, per precipitare a meno 50, con punte di meno 7O e oltre in inverno, quando può capitare che i venti soffino a centosessanta orari. Il tutto ad un’altitudine di oltre 3 mila metri.


È in queste condizioni che hanno vissuto i tecnici e ricercatori che hanno popolato la base antartica Concordia, frutto dell’impegno congiunto di Italia e Francia, una delle situazioni più estreme in tutti i sensi. La base, posta nella area indicata come ‘Dome C’, dista oltre mille km dalla base di terra ‘Mario Rosselli’.


Condizioni limite per gli uomini, che nell’inverno antartico sono stati isolati per cinque mesi consecutivi, impe- I gnati a condurre un vasto programma di ricerche in tanti campi, dalla fisica alla medicina, dalla climatologia all’ambiente. E tra tutti questi programmi uno spicca per la sua unicità e spiega la scelta della base. Qui sono condotti studi che risalgono ai primordi della terra, perché nei chilometri di ghiaccio sottostante sono letteralmente intrappolate, nella composizione del ghiaccio stesso e nelle microbolle d’aria imprigionata, le condizioni dell’atmosfera risalenti a più di 650 mila anni fa. Un ‘carotaggio’ attraverso trivellazioni profonde più di 3 Km, fino al raggiungimento dei primi strati sotterranei di roccia ha permesso di analizzare i preziosi campioni.
 

         Antartide

In rete per essre sempre online

In un ambiente così estremo come quello della Stazione Concordia, che può ospitare fino ad una quarantina di persone d’estate, quando i rifornimenti sono più frequenti, e una ventina d’inverno, le comunicazioni sono materia vitale. Tanto per collegare depositi e laboratori spesso letteralmente scavati nel ghiaccio anche ad una distanza superiore al Km, quanto per collegarsi, via satellite, con le stazioni e le navi appoggio sulla costa, così come per comunicare con il resto del mondo, Italia compresa.


A questo provvede una rete formata da due centrali Selta, un S@EIPX e un più piccolo S@Ekey. I due sistemi sono collegati attraverso una connessione HDSL, mentre per comunicare con le altre postazioni sparse nella base sono impiegati anche collegamenti radio. l terminali sono costituiti da telefoni Selta SAEfon, comprese versioni con lettore di scheda, e dai terminali IP della serie NETfon. lI partner di Selta Telematica, Microphon — con sede a Roma — ha provveduto alla configurazione e test in Italia dell’intero sistema e all’addestramento del personale.